La nazionale giapponese, guidata da Alberto Zaccheroni, ha vinto l’asian cup 2011!
In finale contro l’ Australia, nella bella cornice del Khalifa International Stadium, i nipponici hanno sofferto non poco. Complice un arbitraggio “svagato” che non vede 2 rigori e mezzo, un tocco di mano avvistato anche dalle sonde lunari ad occhio nudo su un tiro/cross di Shinji Okazaki,
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una trattenuta in area che fa cadere pesantemente a terra Honda tirato per la maglia, ed una spinta che sbilancia in elevazione il sempre pericolosissimo Honda al momento dell’impatto del pallone che avrebbe colpito di testa.
I giapponesi soffrono sopratutto la fisicità degli avversari ed impostano la partita sul contropiede grazie sopratutto alle involate sulla fascia sinistra del “cesenate” Nagatomo, in splendida forma.
Gli australiani spingono, ma di fronte trovano un impressionante Kawashima, il portiere proveniente dal Lierse, serie A belga, è in giornata di grazia, assolutamente strabiliante, quasi commovente, potente e coraggioso nelle uscite e miracoloso anche su impossibili colpi ravvicinati, prestazione da 10 e lode. Il numero 1, in tutti i sensi, verrà a fine partita premiato come migliore in campo.
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Terminati i 90 minuti regolamentari a reti inviolate, si passa ai supplementari, e qui paradossalmente i giapponesi trovano un po di corsa, che non si era vista molto nel corso dei primi 90′.
Ecco che vanno vicinissimi al gol con un colpo di testa in avvitamento di Okazaki su cross di Nagatomo.
Zaccheroni cambia, al 98′ fa uscire Ryoichi Maeda, uno dei migliori, per far entrare Lee, generando tutta la mia perplessità ed il mio disappunto.
Sarò smentito poco dopo, in velocità il giappone sviluppa il gioco sulla fascia sinistra, ennesimo cross del sorprendente Nagatomo e splendido tiro al volo, quasi in semi rovesciata, del subentrato Tadanari Lee, al secolo Lee Chung-Sung, nativo di Tokyo ma di origini Sud-Koreane.
Un gol magico, da vedere e rivedere
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E pensare che Tadanari era la riserva di una riserva, l’attaccante del Catania, Takayuki Morimoto, rimasto in Italia per infortunio. Qui sotto l’esultanza della punta del Sanfrecce Hiroshima a segno al 109°
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Ancora qualche lunghissimo minuto di sofferenza ed il giappone si laurea per la quarta volta campione d’Asia.
Onore ad Alberto Zaccheroni e a questi ragazzi che come ha detto il CT devono essere, e aggiungo io, sono, l’orgoglio del popolo giapponese, e non solo.
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Altre foto le potete trovare sulla nostra pagina Facebook!
qui invece gli highlights
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